Ogni mattina prendo la mia agenda e vedo come distribuire le cose da fare. Fino a qualche anno fa, incastravo tutto cercando di ottimizzare le attività una dietro l’altra… per me era più importante “fare” anche se l’accumulo di impegni mi portava ad esaurire tutte le mie energie. Adesso, invece, ho imparato a prendermi di più il mio tempo e, più che fare, a cercare di mettere l’attenzione nell’ “esserci” in quei momenti.
Questa, è una delle abitudini che sto imparando a cambiare in questi anni, grazie ad un corso di mindfulness che ho seguito dopo i consigli di una mia cara amica.
Il corso di mindfulness dura 8 settimane, il tempo calcolato per cambiare appunto un’abitudine, e consiste nell’esercitare la consapevolezza, il che significa aprirsi alla “disponibilità o capacità di essere pienamente presenti alla nostra vita e di viverla dandole il suo peso reale nell’unico momento che ci sia dato: qui e ora”
(Mark Williams e Danny Penamn – metodo mindfulness 56 giorni alla felicità)
Il concetto è questo: ogni giorno mettiamo in atto delle azioni senza neanche accorgercene… accendiamo quello che viene chiamato il “pilota automatico” e spegniamo l’attenzione su quello che stiamo effettivamente vivendo nell’unico momento che esiste veramente, quello presente.
Succede quasi sempre: quando guidiamo, quando viaggiamo nei nostri pensieri perdendo di vista la realtà fino ad arrivare al momento in cui, appunto, mangiamo.
L’esperienza del “mangiare consapevolmente” rappresenta una tappa importante del percorso di mindfulness. Anzi è proprio la prima esperienza che mi hanno fatto fare al corso attraverso un semplice esperimento: mangiare un pezzo di uvetta, come se fosse la prima volta, astraendomi da qualsiasi giudizio. Ci si concentra sulla sua consistenza, la sua forma, il suo colore, il peso, l’odore, fino ad arrivare al suo assaggio, semplicemente osservando le varie sensazioni che “sentiamo” in ogni gesto. E, soprattutto, senza pensare a cosa sia giusto o sbagliato, semplicemente vivendo ogni passaggio, così com’è.
Questa è stata la prima lezione, ma ogni giorno possiamo rivivere la stessa esperienza con quello che mangiamo. Alcune volte ci riesco di più, altre volte meno ed è normale così.
Ma l’esperienza cambia totalmente, perché mangiare con attenzione significa apprezzare, rispettare e gustare il cibo di ogni giorno. Con lentezza, ascoltando il nostro corpo, le sue sensazioni ed entrando in connessione con quello che mangiamo nel momento in cui lo viviamo. Ovvero nell’unico momento che conta, il nostro adesso.
(Pimalai resort – Thailandia)