E’ uno dei miei posti preferiti a Roma: il Mercato Testaccio.
Lavorando lì vicino, capita spesso che a pausa pranzo faccio un giro per il Mercato e subito mi sembra di essere un po’ in vacanza. Tra turisti e studenti di Architettura, mi piace passeggiare tra i banchi di frutta e verdura, tra scarpe e vestiti fino ad arrivare ai vari box di street food.
Qui la scelta è varia e si riesce sempre a trovare il cibo da passeggio che si stava cercando… è davvero impossibile non lasciarsi ispirare da questo luogo!
Io, ad esempio, di solito alterno tra il banco vegetariano Zoè, dove posso sbizzarrirmi tra insalate e centrifugati, e il banco stellato Cups della chef Cristina Bowerman, dove posso prendermi un panino gourmet o un pasto on the go scegliendo tra le varie ricette della cucina di Romeo Chef & Backer.
Oggi ho optato per la seconda scelta e, con una coppetta di farro con pomodorini e melanzane in mano, mi sono goduta questa oretta di aria primaverile, girovagando nel mercato e tra i murales del quartiere.
Altre volte invece, quando ho voglia di mangiare con più calma, vado al centro del Mercato dove si trova uno spazio dove posso sedermi al tavolo e gustarmi il pranzo in totale comodità. E devo ammettere che è proprio questo senso di libertà che mi rende questo luogo così piacevole, perché posso scegliere in quanto tempo mangiare, se pranzare a passeggio o seduta ma anche poter scegliere tra una varietà di banchi che consente di soddisfare ogni volta un’esigenza diversa, soprattutto se si è in compagnia!
Il Mercato di Testaccio si trasforma, poi, anche in un luogo di eventi. E la stagione si apre proprio in questo periodo, ospitando dal 21 aprile al 01 maggio 2018 gli Open Day con visite guidate agli scavi archeologici nei sotterranei del mercato, dj set e laboratori per bambini. Un’occasione in più per visitare il Mercato Testaccio, anche ad orari in cui solitamente non è aperto.
Tutte le informazioni sono sul sito, anche questo degno di nota! Mi piace molto lo stile che racchiude la descrizione del Mercato ma anche le foto delle persone lavorano nei vari banchi, riuscendo con semplicità a trasmettere perfettamente l’atmosfera e l’allegria di questo piccolo luogo, a me così caro, di Roma.