Categoria:

Cibo per la mente

Dolci naturali, naturalmente dolci

La mancanza aumenta il desiderio, si dice.
Ed è con questa sensazione che ho approcciato per la prima volta la cucina naturale, senza zuccheri aggiunti. Con quell’idea che, appunto, quando manca lo zucchero ti viene ancora più voglia di mangiarlo.

Eh si, perché io adoro i dolci “dolci”, soprattutto appena sveglia. E ho sempre pensato che nulla potesse battere un cappuccino e cornetto al bar.

Invece, per la prima volta, ho assaggiato cosa significa fare la colazione senza zuccheri aggiunti. E l’ho scoperto grazie ad un workshop a cui ho partecipato nel mio posto preferito di Roma, l’Ex-lavatoio (di cui parlo anche qui) e grazie ad una fantastica ragazza, Michela Fantini (del blog) Biancofarina, che proprio dalla colazione ha iniziato un percorso di sperimentazione della cucina naturale. Un percorso che è diventato il suo modo di vivere, come ci racconta con gli occhi che brillano di felicità e passione.

E così, prendendo la mia carica di mindfulness, ho aperto i sensi per scoprire un nuovo mondo. Un mondo che si è rivelato ricco di nuovi sapori: grazie all’attenzione con cui Michela Fantini seleziona gli ingredienti di pura eccellenza, utilizzandoli poi con assoluta maestria.

Ed è così che la prima esplosione di gusto l’ho sentita con la crostata crumble. La base della crostata era preparata con fiocchi di avena integrali, un mix di farine di mandorle, farina integrale d’avena e farina di semi di lino a cui abbiamo aggiunto sciroppo di datteri, latte di mandorla, olio di cocco, semi e frutta secca a piacere. Il tutto arricchito dalla marmellata senza zuccheri aggiunti.

Già presi singolarmente questi ingredienti mi risultano poco conosciuti, figuriamoci tutti insieme. Proprio per questo la sorpresa è stata ancora più piacevole: sia per la croccantezza della base, sia per l’equilibrio dei  sapori di questo dolce non troppo dolce. Nulla da invidiare alle crostate o crumble più classici. Anzi, per la prima volta ho sentito come lo zucchero naturale degli ingredienti sia più che sufficiente, riuscendo addirittura a rendere più chiari e caratterizzanti i singoli elementi del dolce.

Poi sono arrivati i muffins alle mele e uvetta. Anche qui la dolcezza naturale della frutta era in sintonia perfetta con la parte più croccante delle nocciole. Ogni sapore era poi avvolto dal profumo deciso della scorza del limone bio e dalla cremosità dell’impasto della farina tipo 2 (che non avevo mai usato).

Tutto in un equilibrio davvero unico.

Infine è arrivata la terza sorpresa che non mi aspettavo: il porridge. Non lo avevo mai assaggiato, sempre perché la colazione è sacra e non tendo ad azzardare con cose nuove. Nonostante il mio scetticismo mi sono preparata la mia porzione fatta con fiocchi di miglio integrali, mele e uvetta essiccate, la scorza di arancia, cannella, mandorle e vaniglia.

Devo ammettere che già componendo il mio preparato mi ero fatta conquistare dal profumo degli ingredienti che piano piano selezionavo, tagliavo, mescolavo, grattugiavo. Ma questo profumo è diventato ancore più intenso quando ho riscaldato il composto con il latte caldo. Che bontà!! Me lo sono gustato a merenda e me ne sono letteralmente innamorata.
Così tanto che anche il porridge entrerà a far parte delle mie colazioni preferite.

Così tanto che oggi, ad una buona colazione al bar, preferisco un’ottima colazione preparata naturalmente a casa.

 

Link utili:


Michela Biancofarina

michelabiancofarina.it

10 Marzo 2019
1 Facebook Twitter Google + Pinterest
Il mio Natale farcito e ricoperto

Tempo freddo, giornate corte, traffico da impazzire.

Questi mesi mi hanno assorbito completamente, mi sono ritrovata a correre dietro a lunghe liste di cose da fare ed i giorni sono passati senza accorgermene.

Ed è proprio quando tutto sembra così frenetico e caotico, che diventa ancora più importate trovare dei piccoli rifugi dove fermarsi per qualche ora e spezzare anche momentaneamente il vortice.

Io sono riuscita a trovare questi momenti di tranquillità quasi per caso, scoprendo un luogo magico che ha appena inaugurato la mia amica Antonella a Roma: l’ Ex-lavatoio, uno studio che organizza workshop creativi sempre diversi e ispirazionali. Il primo a cui ho partecipato è stato il corso di flower cake di Elena Maria Cito, una ragazza talentuosa e carinissima che decora delle stupende #tortecoifiori.

Ed è stata proprio la combinazione di questi elementi, persone e luogo, incontri ed ispirazioni, che mi hanno fatto sentire nel posto e momento giusto per me, mentre tutti fuori si affannavano per correre da qualche parte.

Senza parlare del mix di relax e di creatività che ho scoperto proprio nel farcire le torte, glassarle, spatolarle, e poi decorarle. Quel lavorare il mascarpone, la panna, lo zucchero a velo e vedere come tutto questo bianco prende forma e si distende… per me è stato come tuffarmi e perdermi in un letto morbido e bianchissimo.
Ed ecco allora che ho pensato di riutilizzare la ricetta che ho imparato nel corso per farcire e ricoprire un bel panettone da portare a Natale, che poi ho decorato con qualche elemento natalizio.

Ho deciso di fare questa sorpresa perché Il Natale è il mio periodo preferito, è il momento in cui si preparano le cose per fare stare bene soprattutto gli altri, le persone care, le nostre famiglie.

E’ il periodo in cui ci si ferma dopo una corsa che sembra infinita.

E’ il periodo del tempo di qualità, della voglia di stare insieme.

Eccolo, allora, il mio Natale in un Panettone… farcito di amore e ricoperto di felicità.

 

 

Link utili:


Ex-Lavatoio

ex-lavatoio

Tortecoifiori

tortecoifiori.com

13 Gennaio 2019
1 Facebook Twitter Google + Pinterest
Mindful eating: mangiare con consapevolezza

Ogni mattina prendo la mia agenda e vedo come distribuire le cose da fare. Fino a qualche anno fa, incastravo tutto cercando di ottimizzare le attività una dietro l’altra… per me era più importante “fare” anche se l’accumulo di impegni mi portava ad esaurire tutte le mie energie. Adesso, invece, ho imparato a prendermi di più il mio tempo e, più che fare, a cercare di mettere l’attenzione nell’ “esserci” in quei momenti.

Questa, è una delle abitudini che sto imparando a cambiare in questi anni, grazie ad un corso di mindfulness che ho seguito dopo i consigli di una mia cara amica.

Il corso di mindfulness dura 8 settimane, il tempo calcolato per cambiare appunto un’abitudine, e consiste nell’esercitare la consapevolezza, il che significa aprirsi alla “disponibilità o capacità di essere pienamente presenti alla nostra vita e di viverla dandole il suo peso reale nell’unico momento che ci sia dato: qui e ora

(Mark Williams e Danny Penamn – metodo mindfulness 56 giorni alla felicità)

Il concetto è questo: ogni giorno mettiamo in atto delle azioni senza neanche accorgercene… accendiamo quello che viene chiamato il “pilota automatico” e spegniamo l’attenzione su quello che stiamo effettivamente vivendo nell’unico momento che esiste veramente, quello presente.

Succede quasi sempre: quando guidiamo, quando viaggiamo nei nostri pensieri perdendo di vista la realtà fino ad arrivare al momento in cui, appunto, mangiamo.

L’esperienza del “mangiare consapevolmente” rappresenta una tappa importante del percorso di mindfulness. Anzi è proprio la prima esperienza che mi hanno fatto fare al corso attraverso un semplice esperimento: mangiare un pezzo di uvetta, come se fosse la prima volta, astraendomi da qualsiasi giudizio. Ci si concentra sulla sua consistenza, la sua forma, il suo colore, il peso, l’odore, fino ad arrivare al suo assaggio, semplicemente osservando le varie sensazioni che “sentiamo” in ogni gesto. E, soprattutto, senza pensare a cosa sia giusto o sbagliato, semplicemente vivendo ogni passaggio, così com’è.

Questa è stata la prima lezione, ma ogni giorno possiamo rivivere la stessa esperienza con quello che mangiamo. Alcune volte ci riesco di più, altre volte meno ed è normale così.

Ma l’esperienza cambia totalmente, perché mangiare con attenzione significa apprezzare, rispettare e gustare il cibo di ogni giorno. Con lentezza, ascoltando il nostro corpo, le sue sensazioni ed entrando in connessione con quello che mangiamo nel momento in cui lo viviamo. Ovvero nell’unico momento che conta, il nostro adesso.

 (Pimalai resort – Thailandia)

4 Marzo 2018
1 Facebook Twitter Google + Pinterest
A Roma, Altrove

Si parla tanto di immigrazione, spesso associata, purtroppo, ad elementi negativi come l’emarginazione o l’esclusione. Altre volte, invece, si vedono realtà che puntano a creare ricchezza attraverso l’integrazione di diverse culture e a volte, questa integrazione, può essere realizzata semplicemente attraverso la cucina.

E’ questo il progetto del ristorante Altrove, nato a Roma nella zona Ostiense nei pressi di Eataly, proprio per aiutare gli stranieri a ricominciare e ad integrarsi nella società in un modo semplice quanto efficace: attraverso la cucina.

Perché la potenza del cibo è proprio questa: mischiare sapori diversi per creare qualcosa di nuovo, portare a tavola un po’ di se stessi e delle proprie origini, nel rispetto della luogo e della cultura del paese di accoglienza. Dove le barriere tra persone non esistono più.

“Della diversità prendiamo i sapori, gli odori, i segreti delle cucine lontane” 

Ed è proprio su questo concetto di “diversità” che il ristorante Altrove promuove la scuola di formazione in gastronomia interculturale MATECHEF completamente gratuita rivolta a giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni, in particolare neet e stranieri titolari di protezione internazionale, al termine del quale è possibile accedere ad un tirocinio retribuito presso il ristorante stesso o altre realtà romane aderenti al progetto.

Un’idea che parla di accoglienza, solidarietà ed eccellenza perché il ristorante si posiziona come una cucina di livello in una location intima e moderna.  Noi l’abbiamo provata e siamo rimasti molto soddisfatti! Da non perdere il polpo rosticciato servito con hummus e le tante specialità del giorno fuori menù!

Un posto nuovo, dove assaporare la ricchezza della multiculturalità e la potenza dell’integrazione.

Link utili:

Ristorante Altrove

altroveristorante.it

26 Gennaio 2018
0 Facebook Twitter Google + Pinterest