Dopo le nostre giornate ricche di cose da fare a Dubai, abbiamo deciso di concederci due notti al Six Senses Zighy Bay in Oman, per rilassarci prima del ritorno a Roma. Il Six Senses è un resort che dista sole due ore di macchina da Dubai e che supera qualsiasi immaginazione: una vera e propria gemma nascosta nella Musadam Peninsula in Oman.
Per passare la frontiera bisogna affittare una macchina oppure organizzarsi con un transfer direttamente presso il resort. Noi abbiamo scelto questa seconda opzione e la consiglierei a chiunque perché la traversata per arrivare al Six Senses è spettacolare ma decisamente tortuosa! Passata la frontiera con Dubai, abbiamo attraversato le montagne del caloroso deserto per poi trovarci davanti ad uno scenario spettacolare: un lembo di spiaggia bianca affacciata sul golfo dell’Oman. Tutto intorno, roccia e deserto.
Per i più avventurosi, è possibile anche “buttarsi” da queste montagne con il parapendio per arrivare direttamente al resort. Noi, decisamente meno temerari, abbiamo scelto di continuare con la discesa “soft” a bordo del nostro fuoristrada che ci ha portati fino a questo lembo di sogno.
La sensazione che abbiamo provato appena arrivati al Six Senses è quella di sentirsi felicemente sperduti dal mondo ma coccolati da tutte le possibili attenzioni.
Arrivati alle stanze siamo rimasti senza parole. Ogni stanza è una villetta con piscina, ad un passo dal mare. Da una parte ti viene voglia di non uscire mai di casa. Dall’altra, il paesaggio fuori è talmente suggestivo che vorresti solo correre sulla sabbia soffice e tuffarti felice nel mare turchese, trasparente, caldo. Una pace infinita.
E poi, arriviamo alla parte che non può mancare: il buon cibo.
La prima sera siamo andati al Sense on the Edge, il “signature restaurant” del resort con una stella Michelin.
Abbiamo preso il menu degustazione a 5 portate, ma la parte più bella è stata ammirare il paesaggio spettacolare che si vede dal ristorante, posizionato in cima alle montagne. Davvero romantico.
Come cibo invece ho preferito quello più tradizionale della seconda sera, la cena beduina. Abbiamo iniziato con dei fantastici meze misti a base di hummus, baba ganoush e falafel. Quando l’appetito è salito al punto giusto, è arrivato il piatto forte: la carne di agnello, con tanto di dimostrazione dello chef.
Prima di tutto, lo chef ci ha spiegato che la carne era stata precedentemente avvolta nelle foglie di vite e poi ricoperta di carta di alluminio. Dopodiché era stata inserita all’interno di una “botola” di ferro posta sotto la sabbia, all’interno della quale la carne si è cotta lentamente per ore sotto il calore naturale del terreno. Lo chef ci ha spiegato che questo tipo di cottura rende la carne specialmente morbida e succosa. E, infatti, una volta tirata fuori dalla sabbia e dall’involucro di foglie di vite, abbiamo sentito sprigionarsi un profumo indescrivibile.
Pochi minuti dopo, l’agnello ci è stato servito con del riso, arachidi e pinoli. E il risultato ha più che soddisfatto le nostre aspettative: dal profumo alla consistenza della carne fino al gusto finale del piatto. Un’esperienza che ricorderemo per molto tempo.
Per finire abbiamo assaggiato il dolce umm’ali , a base di pane, latte e frutta secca. E’ un dolce povero ma squisito, proprio per questo si narrano diverse leggende sul suo conto. La più bella, secondo me, racconta di un sultano che dopo un lungo viaggio nel deserto, decise di fermarsi in un piccolo villaggio molto povero. Umm Ali, la più brava cuoca, fu chiamata per cucinare qualcosa al sultano ma in casa aveva solo pane vecchio, latte, qualche spezia e della frutta secca… da cui uscì fuori però un dolce talmente delizioso che il sultano gli dedicò il nome e se la portò via con se.
E con il sapore di questo dolce quasi magico, abbiamo salutato l’Oman con un bel bagno in piscina di mezzanotte. A ripensare sotto le stelle a questo posto così speciale, che rimarrà nei nostri ricordi per sempre.
Link utili:
Six Senses Zighy Bay Oman
sexsenses.com/resorts/zighy-bay